Perché aderire al Comitato
La presa d’atto dello stato comatoso in cui versa il sistema sanitario regionale, e nello specifico il nosocomio termolese, lo scorso mese di Agosto ha indotto alcune decine di cittadini del centro adriatico a costituire un organismo indipendente: il Comitato San Timoteo. Il Comitato si prefigge di salvaguardare quanto sancito dall’articolo 32 della Carta Costituzionale “ la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Finora su questo tema la cittadinanza di Termoli, ma anche degli altri centri limitrofi è stata oggettivamente “poco presente”. Rinunciare a difendere energicamente quello che non è solo un nostro diritto ma soprattutto un dovere nei confronti dei nostri figli e nipoti, è un lusso che non possiamo più permetterci; perché ci costerebbe troppo caro. Ritengo che la nascita del “Comitato San Timoteo” abbia la sua genesi nella convinzione (dei suoi promotori) che la “società civile” non possa continuare ad assistere apatica e impotente al probabile collasso della principale struttura ospedaliera del nostro territorio. La necessità di rappresentare la voce dei “cittadini utenti” negli ambiti istituzionali, tecnici e scientifici, deputati alla elaborazione e alla applicazione delle politiche sanitarie in Molise, è divenuta non solo una questione di impegno civile, ma principalmente un fattore di sopravvivenza e di dignità delle nostre comunità. Sono convinto che la partecipazione popolare diretta, nei processi decisionali che condizionano e determinano la gestione della “cosa pubblica”, sia assolutamente indispensabile. Una reale dialettica democratica, non può essere privata di un interlocutore principe quale è il popolo, pena l’ulteriore compromissione della mancanza di equilibrio sociale ed economico che già ci affliggono. Il mondo dell’associazionismo sta acquistando un’importanza sempre maggiore, mutuata prevalentemente dal ruolo di sussidiarietà (se non talvolta di supplenza)da esso ricoperto, rispetto agli enti e alle istituzioni preposte a governare la collettività. Siccome è interesse di tutti gli abitanti basso molisani, proteggere e possibilmente implementare la funzionalità e la qualità delle strutture preposte alla loro cura, il mio appello a partecipare all’azione del Comitato (irrobustendola) è rivolto a tutti, nessuno escluso, prescindendo dalle appartenenze di qualsiasi tipo. Più numerosi saremo, più la nostra azione sarà plurale ed incisiva. Il mio auspicio è che alle numerose manifestazioni di simpatia già pervenuteci, si aggiungano anche moltissime adesioni al Comitato; per proseguire speditamente nel percorso intrapreso, teso a ripristinare un elemento primario di utilità e giustizia sociale che allo stato dell’arte abbiamo nei fatti già perduto. Stamattina la stampa regionale riporta la notizia che si progetta di costruire un nuovo ospedale, che accorpi quelli esistenti di Isernia e Venafro, trasformando contestualmente i nosocomi esistenti in RSA. Non avendo ancora approfondito i contenuti della notizia, posso solo dire che la reazione istintiva a questa informazione è stata di grande perplessità. La riflessione successiva mi porta a concludere che la partita politica intrapresa per il riordino della sanità in regione, sarà ancora lunga,aspra e senza esclusione di colpi.
Gino Balice