Papa Francesco A Dio
Papa Francesco: la Chiesa che cammina con l’umanità
In questi giorni segnati dalla tristezza, resta salda una certezza che consola chi crede: la morte non è la fine, ma l'inizio di una nuova esistenza. È una speranza viva, e lo è ancora di più guardando alla vita e al cammino spirituale di Papa Francesco, un uomo che ha incarnato con semplicità e forza quel mistero che lega l’umano al divino, rendendo palpabile lo spirito più autentico del nostro vivere terreno.
Il Papa “venuto dalla fine del mondo” ha saputo portare un vento nuovo nella Chiesa, liberandola da molte delle incrostazioni del potere temporale e riportandola alle sue radici francescane, laddove tutto nasce per i poveri e con i poveri. È un messaggio limpido, difficile da non accogliere, perché scaturisce direttamente dal Vangelo e dal cuore stesso di Cristo.
Non sono mancate le critiche! Alcune provenienti da un certo ambiente cattolico aristocratico, legato a una visione elitaria della fede, lontana dalle periferie dell’esistenza. Ma proprio lì, tra gli ultimi e gli esclusi, Papa Francesco ha scelto di stare. E lo ha fatto con naturalezza, forte della sua formazione gesuita, che vive il messaggio cristiano in modo concreto, diretto, coraggioso.
In questi giorni che seguono la Pasqua, si sono moltiplicate riflessioni e commenti, molti dei quali sembrano dimenticare quanto Francesco abbia saputo rompere gli steccati dell’autoreferenzialità, aprendosi al mondo e agli altri credi con quella semplice ma potente verità: siamo tutti figli di Dio.
E in questa visione universale e inclusiva c'è spazio per tutti, anche per chi non crede. Il Vangelo non è mai stato un privilegio di pochi, ma un dono per l’umanità intera, con una predilezione speciale per i dimenticati e gli scartati, che spesso anche la Chiesa ha trascurato, facendosi, a volte, complice di logiche borghesi e distanti dallo spirito originario.
Oggi il mondo piange un Papa, ma soprattutto un uomo straordinario per umanità e umiltà. Uno che ha sempre ricordato che il Vangelo non si vive nel lusso ma nel servizio, nell’accoglienza, nel farsi prossimo. Il suo esempio lascia un’eredità importante, che chi verrà dopo di lui sarà chiamato a raccogliere.
La Chiesa, oggi più che mai, deve continuare a camminare accanto all’umanità, con passo sincero e solidale. Deve dire no alla guerra, alla violenza, a un’economia che pensa di investire più in armi anziché in pane, casa, dignità. In questo scenario, Papa Francesco è stato una voce limpida e controcorrente, che ha saputo parlare ai potenti della Terra senza piegarsi, ricordando che chi ha potere ha anche il dovere di servire.
È lungo questo sentiero, quello tracciato da Papa Francesco, che dovrebbero incamminarsi non solo i fedeli di tradizione, ma anche quei politici che parlano di valori cristiani e poi dimenticano l’essenziale: che essere cristiani significa scegliere sempre la pace, la giustizia, e gli ultimi.
Termoli 25 aprile 2025 Nicola Felice
Presidente Comitato San Timoteo