Nessuno è Profeta in Patria
Nel vicino Abruzzo dopo le ultime elezioni regionali si è visto l’avvicendamento della coalizione di centrodestra a quella del centrosinistra.
Considerato che il 75-80% del bilancio regionale è assorbito dalla Sanità, i vincitori tra i primi e più importanti obiettivi, con l’attuazione dello spoil system, pongono le nomine dei nuovi direttori generali delle quattro Asl abruzzesi, in sostituzioni di quelli attuali.
Nell’esaminare la scadenza dei contratti e i risultati raggiunti dagli attuali direttori generali, individuando le giuste cause per la sostituzione, quindi evitare possibili contenziosi, con aggravio di spese per le casse regionale.
Contrariamente per gli altri tre direttori generali, risulta più complesso “licenziare” l’avvocato Roberto Fagnano, di Campobasso, manager della ASL di Teramo, avendo già superato la verifica triennale degli obiettivi, per di più con conti in ordine e un bilancio di gestione attivo di oltre un milione di euro. A giustificare il suo buon operare si aggiunge anche l’assunzione di oltre 130 infermieri e operatori sanitari a tempo indeterminato, la pubblicazione di concorsi per dirigenti medici, …
Più di qualche sconcerto si prova nell’esaminare lo stato in cui versa il servizio sanitario nel nostro Molise, in cui dopo 12 anni di commissariamento, tolto il triennio 2015-2017 in cui si è avuto l’equilibrio di gestione grazie al contributo di solidarietà delle Regioni di 73 milioni di euro, ci ritroviamo nel 2018 nuovamente con un deficit di gestioni tornando a produrre un debito che si presume di circa 9 milioni di euro. Si torna in pratica al punto di partenza con tutte le conseguenze negative imposte dalle leggi in materia: blocco di assunzioni, IRPEF, IRAP e Accise varie al massimo, e con l’aggravante di un servizio sanitario regionale con gravi criticità che porta ad avere tra l’altro una grande mobilità passiva.
In questi 12 anni di commissariamento, tanti sono stati i manager a guidare l’ASREM, in alcune occasioni il Molise si è dimostrato essere “palestra” di formazione e acquisizione di esperienze e titoli per alcuni soggetti che , forse, ne erano sprovvisti al loro arrivo. Si può presumere che spesso i Presidenti della Regione, considerato le difficoltà nella sanità molisana, in più occasioni si sono trovati a dover dare seguito alle indicazioni, se non vere imposizioni, espresse dai vertici ministeriali e di governo, in occasione delle nomine dirigenziali nel settore sanità.
L’auspicio è che si cambia verso già nell’imminente futuro, non escludendo la possibilità di nominare professionisti Molisani che hanno dimostrato, altrove, un grande bagaglio di esperienze e capacità manageriali nella sanità, e non solo.
Penso che tanti, se non tutti, sarebbero disposti, lieti e onorati nel mettere a disposizione esperienze e capacità professionali, nel territorio di origine e a beneficio dei propri corregionali.
Finora si è confermato il detto: nessuno è profeta in patria.
Resta l’auspicio di essere presto smentiti. A buon intenditor poche parole.
Nicola Felice