Fare bene e presto!

09.06.2020 17:42

COMITATO  SAN TIMOTEO

              Termoli

Fare bene e  presto!

Anche con il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) i dati sui Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) per la prevenzione, assistenza distrettuale e ospedaliera il Molise risulta tra le tre regioni peggiori Presenta gravi insufficienze per l’area ospedaliera e quella territoriale;solo l’area di prevenzione supera  la sufficienza.

Con la sperimentazione del NSG, con i dati relativi al 2017, emerge un quadro del sistema sanitario del Molise molto peggiore di quello della "vecchia" Griglia Lea. Inoltre per le aree ospedaliere e territoriali risulta peggiore anche rispetto alla prima sperimentazione del NSG relativo ai dati del 2016.

Certo è che continuando con questo “andazzo” e con il debito ad oggi maturato di 103 milioni di euro, il Molise non uscirà mai dal Piano di rientro e dal Commissariamento. Si può sperare solo nell’azzeramento del debito da parte del Governo, l’entrata in vigore del nuovo sistema di garanzia dei Lea, come richiesto dalle regioni, con i dati relativi al 2020, oltre alla modifica delle norme  sui piani di rientro come stabilito nel nuovo Patto per la Salute 2019-2021.  

Ma oltre a sperare, occorre che i soggetti decisori regionali agiscano bene e presto!

Dalle criticità del Coronavirus e dai nuovi indirizzi di programmazione sanitaria e i fondi definiti dal Governo, anche il Molise deve cogliere l’occasione per rivisitare la programmazione sanitaria potenziando in primis la medicina del territorio, e la rete ospedaliera. Infatti utilizzando i fondi assegnati per l’emergenza e  quelli che seguiranno si garantiranno servizi efficienti ed efficaci sull’intero territorio regionale.

 Per fare ciò occorre però l’unità di intenti tra la Regione, demandata dal DPCM a gestire  unitamente alla Protezione Civile lo Stato di Emergenza  Covid, e il Commissario ad acta alla sanità  preposto alla programmazione del servizio sanitario regionale essendo la regione in piano di rientro.

 Il Decreto Rilancio Italia definendo gli impegni finanziari, richiede  alle regioni.  entro il prossimo 17 giugno, di proporre un piano di riorganizzazione e potenziamento della rete ospedaliera anche in funzione del Covid 19. Al Decreto è seguito la Circolare del Ministero della Salute con gli indirizzi da seguire nel redigere il piano stesso e i fondi assegnati ad ogni regione.

Al Molise sono stati assegnati oltre 9,2 milioni di euro di cui circa 7 milioni per il fabbisogno aggiuntivo nell’emergenza-urgenza, la realizzazione  di altri 14 posti letto di Terapia Intensiva e 21 di Terapia Semintensiva, da aggiungere ai 30 p.l. esistenti. I restanti 2,2 milioni per incentivi  e assunzione di personale per l’anno 2020.      

A tal fine occorre in primis superare la discrasia, da tempo nota, tra il Presidente della regione Toma e il Commissario Giustini, comportando anche ulteriori ritardi e criticità nel servizio sanitario regionale. All’inizio dello stato di emergenza Covid sarebbe stato opportuno, e forse lo è ancora oggi, chiedere al Governo un unico soggetto a programmare la Sanità regionale, estendendo l’incarico per l’emergenza Covid al Commissario Giustini o, motivando, altra diversa scelta ritenuta opportuna.      

Il rapporto non idilliaco tra i soggetti alla guida della sanità regionale è dimostrato anche, nell’emergenza Covid, con l ’avversità del Presidente Toma e del Direttore Florenzano alla proposta dei Commissari (Giustini e Grossi) di utilizzare il “Vietri” di Larino come ospedale regionale  Covid, come da direttive del Ministero della Salute, oltre alla realizzazione di un centro interregionale di alta specializzazione di malattie infettive. Proposta che già in precedenza è stata indicata all’unanimità dal Consiglio Regionale, sostenuta da molti Sindaci, Comitati, Associazioni e rappresentanti di categorie, ed altri ancora.

Nonostante tutto, si fa fatica a capire le ragioni che portano ancora oggi l’Assessorato regionale alla Sanità e l’Asrem  a non condividere la proposta, sostenendo ancora giusta la soluzione finora adottata, lavorando ad una contro proposta che vede l’ampliamento del settore  Covid dell’ospedale Hub “Cardarelli”. Ciò lascia pensare che l’intento primario di alcuni soggetti è di continuare a tutelare, centralizzando ancor più servizi e investimenti, un’area già con forte concentrazione di strutture sanitarie pubbliche e private convenzionate, a discapito di altre aree territoriali.

La proposta in oggetto, di potenziamento e   riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, è occasione buona anche come anteprima per chiedere le deroghe al famigerato Decreto 70 (Balduzzi) che potranno essere concesse alle piccole regioni come il Molise, così come stabilito nel nuovo Patto della Salute 2019/21. Proposta che  il Commissario Giustini potrà inserire nel P.O.S. 2019/21 considerato che ad oggi risulta ancora non definito e approvato.  

Resta importante e impellente reclutare nuovo personale sanitario per sopperire alla carenza presente già prima dell’emergenza Covid. Si apprende con soddisfazione della recente pubblicazione, da parte dell’Asrem, di alcuni bandi  per l’assunzione a tempo indeterminato di operatori e specialisti in: pediatria, ginecologia,biologia,medicina interna e di urgenza,patologia clinica, tecnici radiologi e di laboratorio e altri ancora.

Si auspica una buona risposta di partecipazione e, soprattutto, che le procedure concorsuali giungano a compimento nei tempi strettamente necessari, contrariamente a quanto si è registrato in passato. 

Ciò potrà evitare la chiusura di altri reparti, come a breve potrebbe accadere all’ospedale San Timoteo con Pediatria, e di conseguenza Ostetricia e Punto Nascita, per mancanza di Pediatri.   

Termoli  9 giugno 2020                                                                           Nicola Felice

Presidente Comitato San Timoteo

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