Audizione IV Commissione Regione Molise

17.12.2014 12:34

COMITATO  SAN TIMOTEO                                        

                  Termoli                                                                                                                                                         

Al Signor Presidente

della IV Commissione Consiliare

della Regione Molise

CAMPOBASSO

 

 

Oggetto: proposta di legge regionale n° 70  “Programmazione Sanitaria Regionale per il triennio 2013-2015” – Audizione: 1° luglio 2014 -  Riflessioni e contributo del Comitato.

 

 

Facendo seguito a quanto già il Comitato ha prodotto, scaturito dal dibattuto sulle problematiche e sulla futura programmazione sanitaria, e diffuso all’opinione pubblica, ai rappresentanti istituzionali  ed in particolare a tutti i consiglieri regionali, si coglie l’occasione dell’audizione per portare all’attenzione ulteriori riflessioni, idee e proposte per la stesura di nuovi atti programmatori, con particolare riguardo al territorio del Basso Molise, alla luce di quanto fino ad oggi emerso ed accaduto.

 
Premessa

 

Da tempo si parla di riorganizzazione della sanità regionale, di stesura di un nuovo Piano Sanitario Regionale 2013-2015, dei piani operativi, aziendali e quant’altro richiesto per raggiungere gli obbiettivi sanitari ed economici disposti dalle leggi vigenti.

 

La Regione Molise da marzo 2007 è soggetta al “ Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario” ed unitamente ad altre Regioni ha sottoscritto un accordo con i Ministeri della Salute e dell’Economia e Finanze per l’individuazione degli interventi da adottare, con la vigilanza dell’accordo attribuita al “famigerato” tavolo tecnico interministeriale.

Con Legge Regionale n° 34 del 2008 veniva approvato il Paino Sanitario regionale 2008-2010.

Considerato il mancato risultato disposto dal piano di rientro sottoscritto, riscontrato dal tavolo tecnico interministeriale, con Deliberazione del Consiglio dei Ministri nel 2009 veniva nominato per la prima volta Commissario ad acta, per la realizzazione del piano di rientro, l’allora Presidente pro tempore della Regione (Angelo Michele IORIO) Commissario ad acta, affiancato da  un sub Commissario referente del Governo a sua volta sostituito,  che, considerati gli ulteriori risultati negativi rilevati dai tecnici ministeriali, veniva sostituito come Commissario da altri soggetti di nomina tecnica.

 

Con Decreto del Commissario ad acta, Dr. Filippo Basso, n° 8 del 20 marzo 2013 veniva approvato un nuovo Piano Sanitario Regionale, ma non pubblicato sul BUR Molise ed attualmente ancora sospeso.

Nell’ultimo anno ci sono state diverse proposte di P.O. 2013-2015: quella del Commissario Dr. Filippo Basso, seguita da quella del Soggetto Attuatore Dr. Carmine Ruta, quindi, in sostituzione, quella del Commissario-Presidente Frattura del dicembre 2013 per poi arrivare all’ultima versione modificata ed integrata approvata con DCA n° 21 del 4 giugno 2014 e pubblicata sul BUR Molise n° 18 in edizione straordinaria il 5 giugno 2014, attualmente unico atto programmatorio efficace.

 

La proposta di legge regionale n° 70 “ Programmazione Sanitaria Regionale per il triennio 2013-2015” contempla tutti gli atti del citato P.O. 2013-2015 approvato e pubblicato, e recentemente osservata dal tavolo tecnico nella seduta di validazione del 27 giugno u.s..

 

Considerato che dal 2009 la Regione Molise risulta  commissariata, quindi esautorata da ogni atto di programmazione sanitaria, è prevedibile che qualsiasi  legge regionale di programmazione sanitaria, sarà impugnata dal Governo con richiesta di incostituzionalità! A conferma di ciò, ci sono diverse sentenze su leggi proposte da altre Regioni commissariate per il Patto di rientro. Ne consegue che tale procedura è da escludere poiché porterà solo ad una ulteriore perdita di tempo (oltre un anno) !

 

Pertanto riteniamo sia meglio e più appropriato in questa fase e fino a sentenza della Corte Costituzionale che stabilirà se le regioni potevano o meno essere esautorate dalla programmazione sanitaria,  che il Consiglio Regionale, nel valutare il P.O.2013-2015 apportando le dovute correzioni ed integrazioni, tenendo conto anche delle osservazioni, idee, proposte, ecc…, espresse in sede di audizioni dai vari soggetti partecipanti, approvi un atto deliberativo di solo indirizzo all’attuale Presidente-Commissario Frattura, unico soggetto con poteri  programmatori sulla sanità.

 

Tanto premesso si coglie l’occasione dell’audizione per esporre  le seguenti riflessioni e proposte.

 

Anche l’ultimo incontro con i tecnici ministeriali del 27 giugno u.s.  ha avuto un esito negativo, laddove si individua soprattutto l’incapacità della nuova proposta di P.O. 2013-2015 ad annullare il deficit di 210 milioni di  euro fino ad oggi maturato.

Nella nuova versione di P.O.,  si rileva la conferma dei dati demografici, economici, socio-sanitari, i flussi informativi, ecc…. riportati nelle precedenti versione del P.O. . Diversamente per quanto riguarda, in particolar modo, la riorganizzazione ospedaliera e l’assegnazione dei Posti Letto (P.L.) tra le strutture pubbliche e quelle private accreditate, il risultato è opposto. La precedente versione (Dr. C.Ruta), prevedeva la riduzione dei P.L. alle strutture private accreditate a favore di quelle pubbliche, sostenendo  che la maggior parte dei posti letto assegnati alle strutture prime venivano usati da utenze extraregionali (in particolar modo per la Neuromed e l’ex Cattolica), favorendo la mobilità attiva, ma privando i Molisani di quella parte di P.L. assegnati dalle norme nazionali. Inoltre le stesse strutture private risultano fortemente concorrenziali con quelle pubbliche in particolar modo nell’area centrale (Campobasso) dove sono presenti: ex Cattolica, Villa Maria, Villa Ester, con reparti analoghi a quelli presenti nell’ospedale pubblico Cardarelli.

 

Si rileva che la nuova versione modificata ed integrata del P.O. 2013-2015, per quanto riguarda la rete ospedaliera pone come  base:

1.      Presidio di II° livello il Cardarelli di Campobasso collegato con quelli di I° Veneziale di Isernia e il S. Timoteo di Termoli; ospedale di montagna il Caracciolo di Agnone.

2.       Riconversione degli Ospedali: SS Rosario di Venafro e Vietri di Larino, in Case della salute H 24. 

3.      Esclude, come previsto nella precedente versione, l’integrazione tra l’ospedale pubblico Cardarelli con la struttura Privata Fondazione G.P.II, 

4.      Alle strutture Private (Neuromed, Fondazione G.P.II, Villa Maria, Villa Ester) viene assegnata una dotazione di Posti Letto, per acuzie in numero pari a quello attuale, mentre i post acuzie vengono addirittura aumentati.

 

Si rappresentano le seguenti riflessioni sulla nuova versione della Programmazione Operativa 2013-2015, tenendo conto delle varie proposte di riorganizzazione della rete ospedaliera, confrontate con lo stato attuale, riportate nella seguente tabella.

 

 

Stato Attuale

P.S.R.(F.Basso)

P.O. (C.Ruta)

Nuovo P.O.

Strutture

P.L

%

P.L

%

P.L

%

P.L

%

Pubblico

897

67.2

718

61.5

869

78.4

731

63.0

Private

438

32.8

450

38.5

239

21.6

429

37.0

Totali

1335

100

1168

100

1108

100

1160

100

P.L.: posti letto totali  (acuzie + post acuzie)

 

La nuova proposta di P.O. 2013-2015, per rispettare lo standard imposto dal SSN di 3 P.L. per acuzie e 0,7 P.L. post acuzie ogni 1000 abitanti prevede complessivamente n° 1.160 P.L. di cui n° 731 assegnati alle strutture Pubbliche, pari al 63,0%,  e n° 429 P.L. alle strutture Private accreditate, pari al 37,0% , così distinti:

·        per acuzie n° 940 P.L. (3x 319.780/1000  abit.) di cui n° 627 assegnati alle strutture pubbliche pari al 66,7% e n° 313 alle strutture private accreditate pari al 33,3%;

·        per post acuzie n° 220 P.L. (0,7x 319.780/1000  abitanti) di cui n° 104 assegnati alle strutture pubbliche pari al 47,3% e n° 116 alle strutture private accreditate pari al 52,7%;

Si evidenzia che:

  • L’Area 1 (Molise Centrale) con una popolazione del 42% circa di quella regionale, presenta un’alta concentrazione di strutture ospedaliere: pubbliche (Cardarelli), private accreditate (Fondazione G.P.II°, Villa Maria, Villa Ester) con altrettanta elevata dotazione di 534 posti letto acuti pari a 4,2x1000 abitanti, dotazioni di molto superiore a 3,0x1000 abitanti disposta dal SSN.
  • L’Area 2 (Alto Molise) con una popolazione del  28% circa di quella regionale presenta: strutture pubbliche (Veneziale, SS Rosario, Caracciolo), private (Neuromed), con una dotazione di 249 posti letto acuti pari a 2,8x1000 abitanti. Si rileva che la Neuromed presta i suoi servizi nella quasi totalità a cittadini extraregionali, pochi sono i cittadini della regione che ne beneficiano.
  • L’Area 3 (Basso Molise), con una popolazione del 32% circa, presenta solo strutture pubbliche:  S. Timoteo, G. Vietri, con una dotazione di 157 posti letto pari a 1,5x1000, appena la metà del valore di 3,0x1000 abitanti disposta dal SSN.

 

Il 32,8% attuale dei posti letto assegnati alle strutture private accreditate,  aumenta al 37,0%,  valore molto maggiore di quello presente in tutte le altre regioni italiane che risulta essere inferiore al 20%. Ciò è a discapito delle strutture pubbliche che passano dal 67,2%  dello stato attuale al 63,0%, a danno soprattutto degli ospedali  dell’Area Basso Molise (S. Timoteo e G. Vietri).

 

A parer nostro, si persevera nel perdere tempo, visto che con questa proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera, si “torna”, con lievissima differenza, a quella prevista nel Piano Sanitario Regionale, approvato con decreto del 20 marzo 2013 dell’allora Commissario ad acta Dr. Filippo Basso,  che prevede un numero di P.L. assegnato alle strutture Private pari al 38,5 % contro il 61,5% assegnato alle strutture Pubbliche. Si continua a garantire le strutture private accreditate a danno di quelle pubbliche.

 

Per il territorio del Basso Molise, nella tabella seguente, si riportano le varie proposte di assegnazione dei posti letti a confronto con lo stato attuale.

Territorio Basso Molise ( San Timoteo – G. vietri)

 

Stato Attuale

P.S.R.(F.Basso)

P.O. (C.Ruta)

Nuovo P.O.

Strutture

P.L

P.L

P.L

P.L

S.Timoteo

182

140

 

153

G.Vietri

68

30

 

38

Totali

250*

170*

230**

191

*posti letto totali  (acuzie + post acuzie); ** posti letto per acuzie, senza la quota parte di 121 assegnati alle strutture pubbliche sul totale di 224 dei  post acuzie; *** posti letto per acuzie, senza la quota parte di 95 assegnati alle strutture pubbliche sul totale di 224 dei  post acuzie.

 

Si evince con chiarezza che i 153 posti letto per acuzie assegnati al Basso Molise, anche con la nuova proposta, sono inferiori ai 308 spettanti secondo il SSN di 3 posti letto per acuzie per 1000 abitanti, senza tener conto della maggiore popolazione presente nella stagione estiva.

Si continua a non tener conto che gli interventi per la riorganizzazione della rete ospedaliera nel quinquennio 2007-2011 hanno portato il numero dei posti letto da 1.848 (di cui 1.279 P.L. pubblici e 569  privati) dell’anno 2007 agli attuali 1.335 P.L. (di cui 897 P.L. pubblici e 438 a privati)., raggiungendo lo standard  imposto dal SSN di 4,0 ( 3,3 per acuzie e 0,7 per post acuzie) posti letto per 1000 abitanti stabilito dal patto per la salute 2009/2012. Nel quinquennio si  sono ridotti ben 509 posti letto ( circa il 28%) di cui oltre il 90% per acuzie,  per la quasi totalità alle strutture pubbliche. Ciò ha comportato  un incremento per le strutture private dal 30,8% al 32,8%, facilitando la crescita della mobilità attiva per le sole strutture private, le più grandi accreditate: la Neuromed, che in questi anni non ha subito alcun decremento di posti letto, e la ex Cattolica che nella riorganizzazione ha subito una lieve riduzione. Diversamente le strutture pubbliche hanno visto diminuire la mobilità attiva e crescere quella passiva, quest’ultima molto rilevante soprattutto con le regioni limitrofe.

A tal proposito, è bene rilevare che la mobilità passiva extraregionale, in particolare con la confinante Regione Abruzzo, risulta del 29% per i ricoveri e del 35% per i servizi ambulatoriali; valori significativi si riscontrano pure con la Regione Puglia.

 

Tra i principali motivi: le strutture pubbliche si sono trovate sempre più in sofferenza di personale a causa del blocco del turn over, oltre alla decurtazione dei posti letto con l’eliminazione anche di interi reparti, con tutte le conseguenze che conosciamo.

 

Nello stesso tempo, nonostante gli interventi attuati dal 2007 ad oggi - tagli dei posti letto (nella quasi totalità) alle strutture pubbliche,  ticket, maggiorazioni delle aliquote fiscali e addizionali regionali, ecc. - non si è avuto l’effetto sperato sul piano di rientro sottoscritto. Anzi, si riscontra ancora che: il deficit sanitario non solo non è stato eliminato, ma è cresciuto; sono aumentati i disagi e le difficoltà per il personale sanitario che opera nelle strutture pubbliche; sono cresciuti i disservizi ai cittadini.

 

E' del tutto evidente che, qualora venisse attuata tale programmazione, si intende, come per il quinquennio precedente, raggiungere il valore di posti letto per acuti disposto dal SSN di 3,0x1000 abitanti, penalizzando ulteriormente solo il settore pubblico. Ciò significa continuare ad avvantaggiare le strutture private accreditate ad esclusivo danno di quelle pubbliche.

 

Ormai il raggiungimento dell’obbiettivo di rientro del deficit non è più procrastinabile, diversamente perdurerà  il blocco del turn-over con il divieto  di nuove assunzioni di personale e il perdurare dei  disagi al personale e alle prestazioni  dei servizi ai cittadini, il tutto da tempo ben pubblicizzato dalla stampa, radio e Tv locali.

Non meno importante è l’obbligo da parte della Regione Molise, fino al rientro del deficit, di  applicare le maggiorazioni delle aliquote fiscali e addizionali alle aziende ed ai cittadini molisani, con il conseguente e palese  danno sull’intera economia regionale.

Questo non può che  indurre a cambiare, con immediatezza, l’indirizzo programmatico finora seguito. A tal fine, il “Comitato  San Timoteo” per raggiungere l'obiettivo di una buona sanità anche per i cittadini del basso Molise propone  all’attenzione di quanti preposti alla programmazione la necessità di :

·        Superare il sistema di programmazione sanitaria finora attuato e finalizzato solo al controllo della spesa sanitaria e non anche  alla capacità di governo del sistema sanitario, utilizzando solo ed esclusivamente personale con accertate capacità tecniche e manageriali.

·        Garantire il rispetto e il riequilibrio dei servizi e dei LEA,  in funzione del fabbisogno reale di salute dei cittadini sull’intero territorio regionale con un servizio sanitario, territoriale ed ospedaliero, efficiente ed efficace. Un sistema unico di assistenza a rete sia delle strutture pubbliche che private accreditate con funzione di alta complessità e specializzazione,  complementare e non di duplicazione, come del resto previsto al loro insediamento, ed in percentuale pari a quella nazionale.

·        Garantire la qualità delle prestazioni sanitarie erogate dal sistema pubblico  anche attraverso un sistema di verifica e controllo dei risultati rispetto agli obiettivi, con una valutazione esterna  o tramite il rilevamento di un indice di  soddisfacimento dell' utenza.

·        Disporre con immediatezza ogni atto e iniziativa  per ottenere lo sblocco del turn over per potere assumere nuovo personale e/o la stabilizzazione di quello precario.

·        Stipulare gli accordi di programma con le regioni confinanti, in sede di definizione del nuovo Patto della Salute, al fine di poter potenziare i presidi ospedalieri di confine, per garantire e migliorare i servizi ai cittadini, ridurre la mobilità passiva e ottimizzare quella attiva.

·        Potenziare il sistema di emergenza su tutto il territorio. Massima attenzione alla medicina territoriale e alla diagnostica, vero “affare economico” e fonte di grande spesa, attualmente totalmente appannaggio delle strutture private. Programmare, investire e realizzare con fondi e tempi certi nelle strutture pubbliche territoriali. Questa è un’altra strada maestra per ridurre la mobilità passiva e quindi il disavanzo.

·        Riequilibrare la Rete ospedaliera con il trasferimento della Fondazione GPII a Larino e la sua integrazione con gli ospedali San Timoteo e Vietri.

 

In particolare, nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, pur nell’ottica della razionalizzazione dei servizi, si ritiene per il territorio del Basso Molise di dover perseguire, giudicandoli obiettivi minimi conseguibili: il potenziamento e l'ottimizzazione delle strutture e dei presidi sanitari attualmente esistenti; il rispetto dei parametri di legge del SSN, soprattutto nel rapporto posti letto/ popolazione (attualmente disatteso) di n° 3 posti per acuti  e n° 0,7 per cronici, ogni 1000 abitanti, differenziando opportunamente i ruoli delle strutture presenti, per assicurare efficienza ed efficacia.

Il basso Molise, presentando solo strutture pubbliche (San Timoteo e Vietri),  è stato penalizzato sin dal 2007 con i vari tagli di posti letto, la riduzione e l'eliminazione di interi reparti. Con l’ultima proposta si arriva ad una dotazione di solo 1,5 posti letto per 1000 abitanti, una ulteriore scomparsa di reparti e servizi importanti.

Poiché i numeri non mentono, diventa un atto di equità sociale, oltre che di eguaglianza costituzionale, riequilibrare tali rapporti attualmente penalizzanti per le nostre popolazioni già solo considerando il numero dei cittadini residenti e non anche, come pure andrebbe fatto, le peculiarità del territorio sia sotto il profilo antropico che sotto quello prettamente  connesso alle attività economiche presenti - industriali, commerciali, marittime, turistiche ... attività tutte che implicano altresì un notevole pendolarismo non riscontrabile in nessuna altra area regionale - ed a quella della rete dei trasporti che vede l'area bassomolisana centro e snodo dei principali  assi di comunicazione che interessano la regione. Una qualsiasi programmazione che ignori tale realtà dimostrerebbe solo che la politica rinuncia in partenza anche  al governo del territorio con tutte le correlabili e prevedibili conseguenze sociali oltre che economiche.

 

Per porre fine a questa ingiustizia, e dare una soluzione  positiva  per questo territorio, proponiamo lo spostamento della Fondazione GPII  con le attività complesse e di specializzazione, nella sede dell’ospedale Vietri di Larino, integrandosi con l’ospedale  San Timoteo e lo stesso Vietri, evitando la duplicazione  delle discipline e applicando il principio della complementarietà e sinergia tra le strutture ospedaliere: il S. Timoteo, con posti letti per acuzie; il Vietri, con posti letto pre e post acuzie.

Questa proposta ci viene dettata e confortata anche dalle analisi dei dati presenti nel P.S.R. 2013-2015, dove si rileva che tra le principali patologie che colpiscono la popolazione molisana vi sono le malattie dell’invecchiamento, cardio-vascolari e cerebro-vascolari, oncologiche, respiratorie con queste ultime  che assumono valori ancor più rilevanti nella popolazione del Basso Molise.

Questa soluzione  riteniamo possa garantire qualità assistenziale e ottimizzazione dei costi anche nel basso Molise che, è bene ricordare, da sempre presenta esclusivamente strutture ospedaliere pubbliche.

La soluzione dovrà essere supportata da una analisi tecnico-economica tenendo conto che i locali del Vietri potrebbero essere assegnati alla Fondazione GPII in comodato d’uso gratuito, mentre quelli di proprietà della Fondazione a Campobasso potranno essere utilizzati dall’ospedale Cardarelli e dalla Facoltà di Medicina dell’Università del Molise. Ciò dovrà essere sostenuto da una giusta definizione economica che tenga conto di vari fattori: costruttivi, economici, contenzioso in corso con la Fondazione GPII, ecc... Non meno importante è ricordare che l’intero complesso ospedaliero di proprietà della Fondazione GPII è stato realizzato per la quasi totalità con fondi pubblici destinati dal Governo nazionale alla Regione Molise.

Simulando la soluzione che si propone, con gli stessi posti letto assegnati nell’ultima versione del P.O. che prevede: 1.160 posti letto complessivi di cui 940 P.L. per acuzie (circa 3,0 x 1000 abitanti) e 220 P.L. post acuzie (circa 0,7 x 1000 abitanti) si avrebbero valori rispondenti a quelli assegnati dal SSN; di cui n° 731 P.L. assegnati alle strutture pubbliche, pari a circa il 63%, e i restanti n° 429 P.L. assegnati alle strutture private accreditate, pari a circa il 37 %,

per le aree territoriali si ottiene:

·        Area 1 Centrale (Campobasso-Boiano) per una popolazione di 128.270 abitanti:  453 P.L.  (416 per acuzie,circa 3,2x1000 ab., e 37 post acuzie,circa 0,3x1000 ab.); così  ripartiti: strutture pubbliche (Cardarelli) 339 P.L.; strutture private 114 P.L. ( P.L.;Villa Maria 40 P.L.; Villa Ester 74 P.L.)

·        Area 2 Alto Molise (Isernia-Venafro-Agnone) con una popolazione di 88.694 abitanti: 389 P.L. (249 per acuzie,circa 2,8x1000 ab., e 140 post acuzie,circa 1,6x1000 ab.); così ripartiti: strutture pubbliche 201(Veneziane 132 P.L.; SS Rosario 34 P.L.; Caracciolo 35 P.L.);strutture private 188 P.L. (Neuromed 156 P.L.; Igea 32 P.L.)

·        Area 3 Basso Molise (Termoli-Larino)  con una popolazione di 102.816 abitanti: P.L. 318 (275 per acuzie,circa 2,7x1000 ab., e 43 post acuzie,circa 0,4x1000 ab.); così ripartiti: strutture pubbliche 191(San Timoteo 153 P.L.; Vietri  38 P.L.); strutture private 127 P.L. (Fondazione GPII).

Come si può constatare la soluzione consente un riequilibrio, tra le tre aree territoriali, della dotazione dei posti letto per acuzie con valori tra loro non di molto discostanti e prossimi a quelli definito dal SSN di 3 posti letto per ogni 1000 abitanti.

La nostra proposta, che solo apparentemente può apparire dirompente, è l'unica vera novità in un piano di riassetto della sanità regionale che per anni si è attorcigliato su sé stesso e che ha visto la politica, che forse non voleva scontentare nessuno, finire, non decidendo, non solo con lo scontentare tutti, ma, soprattutto, con il far precipitare il servizio pubblico nel baratro dell'inefficienza senza dare alcuna prospettiva al cittadino molisano.

 

Nell’ambito della programmazione sanitaria per il basso Molise, relativamente alle sole strutture pubbliche, si ritiene opportuno indicare la seguente proposta per il Presidio Ospedaliero Termoli-Larino.

 

Distretto Sanitario TERMOLI - LARINO

Presidio Ospedaliero

Direzione Sanitaria – Rete Poliambulatoriale Polispecialistica

Ospedale San Timoteo

Discipline

Area Chirurgica

Chirurgia generale - Ortopedia e Traumatologia - Ostetricia e Ginecologia – Otorinolaringoiatria – Urologia.

Area Medica

Cardiologia – Medicina generale – Pediatria – Psichiatria.

Area Terapia Intensiva

Terapia intensiva – Unità Coronaria con Emodinamica – Astanteria – Unità Strok 2° livello.

Servizi di Diagnosi e Cura

Radiologia h/24 – Laboratorio analisi h/24 – Anatomia patologia h/24 – Centro Trasfusionale h/24 – Gastroenterologia.

Posti letto tecnici

Dialisi n° 12 posti rene

Ospedale Vietri

Discipline

Area Chirurgica

Day Surgey.

Area Medica

Day Hospital – Osservazione breve

Area Lungodegenza - Riabilitazione

Lungodegenza – Recupero e Riabilitazione Funzionale

Servizi di Diagnosi e Cura

Radiologia h/12 – Laboratorio analisi h/12 –  Raccolta sangue – Piano sangue regionale.

Posti letto tecnici

Dialisi n° 8 posti rene

Centro Iperbarico

Camera Iperbarica da 8 posti

Hospice

 

R.S.A.

 

Distretto Sanitario

Rete Ambulatoriale

Poliambulatorio di: Termoli, Larino, Montenero di Bisaccia, Santa Croce di Magliano, Castelmauro.

Dipartimento di Prevenzione

Area: Medica - Veterinaria

Dipartimento di Salute Mentale

 

 

A tal proposito si segnalano sommariamente le line programmatiche di alcune discipline designate e da designare alle strutture ospedalieri del San Timoteo e del Vietri, con il principio della complementarietà e sinergia tra le due strutture ospedaliere: il S. Timoteo, con posti letto solo per acuzie; il Vietri, con posti letto pre e post acuzie, oltre che con la Fondazione GPII.

In tal modo si può garantire qualità assistenziale e ottimizzazione dei costi anche per il basso Molise che è bene ricordare attualmente presenta esclusivamente strutture ospedaliere pubbliche.

 

Ospedale San Timoteo:

Pronto soccorso H24:  deve essere dotato di idoneo personale in numero e professionalità, di una Astanteria per l’osservazione breve con una Unità di Unit-Stroke per eventuali trasferimenti presso Centri di Neurochirurgia di riferimento.

Chirurgia Generale: mantenere lo stesso standard di diagnosi e cura in quanto l’unità operativa eccelle in Chirurgia Toracica (sia per via toracotomica che per via torascopica); in Chirurgia Addominale (sia per via laparotomica che per via laparoscopia); in Chirurgia d’Urgenza e Chirurgia Vascolare. Inoltre, và  tenuto presente che in questa  unità operativa si pratica la Chirurgia Bariatrica, uno dei pochi  centri del Sud dove si tratta la patologia dei grandi obesi con conseguenti benefici sia per il paziente che per il SS. per la prevenzione delle malattie metaboliche e vascolari.

Ortopedia e Traumatologia:  deve ritornare ad esprimersi a livelli qualitativi molti elevati. E’ stata centro di eccellenza fino a pochi mesi fa per l’Ortopedia elettiva (protesi d’anca, protesi di ginocchia,protesi di spalla), e  la grande Traumatologia, comportando una elevata mobilità attiva dalle regioni limitrofe. Pertanto deve essere reintegrato il personale medico ed infermieristico andato in quiescenza, oltre a potenziare ed aggiornare il bagaglio tecnologico.

Ostetricia e Ginecologia: è stato un centro di eccellenza fino a poco tempo fa;  deve tornare ad esserlo aggiungendo e reintroducendo metodiche disattivate per mancanza di personale medico adeguatamente addestrato. Al riguardo un esempio: il trattamento Laser per la prevenzione delle lesioni precancerose vulvo-vaginali, che comporta una grande mobilità passiva con le regioni limitrofe. Utile è realizzare l’assistenza in Ost. che favorisce la centralità del binomio madre-bambino con particolare attenzione alla umanizzazione della degenza delle neo mamme con rooming in: subito dopo il parto e per tutta la degenza la mamma tiene accanto a se il neonato per facilitare l’allattamento al seno e l’interazione mamma-bambino. Nido aperto: il neonato in stanza con la mamma può essere portato al nido in caso di necessità particolari. Il reparto deve garantire di affrontare situazioni di emergenza ed urgenza H 24 per problematiche di gravidanza, parto, puerperio, con la presenza di guardia attiva. Punti di forza sono: corsi di preparazione alle nascite; assistenza personalizzata al travaglio di parto; libertà delle pazienti di muoversi durante il travaglio grazie alla telemetria per il monitoraggio CTG; il travaglio in acqua, grazie alla presenza di apposite vasche in sala parto; assistenza al parto fisiologico con la partecipazione del partner o di altro congiunto. Umanizzazione del parto mediante tecniche innovative ispirate a metodi naturali di assistenza   al parto. Episiotomia non di routine. Donazione di sangue cordonale. Mentre per i trattamenti chirurgici: Chirurgia ginecologica ed oncologica maggiore laparoscopica e vaginale; chirurgia endoscopica; chirurgia pelvica laparotomica e vaginale; chirurgia ricostruttiva per difetti del pavimento pelvico; diagnosi e trattamento precoce dei tumori dell’apparato genitale.

Otorinolaringoiatria:  rivolta alla diagnosi e al trattamento di tutte le problematiche di interesse specialistico che richiedono interventi chirurgici. In particolare la competenza e l’interesse del reparto nel trattamento della patologia  oncologica del distretto cervico-cefalico, della traumatologia maxillo-facciale e otologica,  della patologia flogistica e non rinologica e sinusale e di tutte le problematiche di interesse chirurgico che richiedono un trattamento in day-surgery. Al reparto va riservato un numero adeguato di sedute operatorie al fine di poter garantire con continuità interventi di chirurgia oncologica:  neoplasie maligne del cavo orale, orofaringe, ipofaringe e relativo coinvolgimento secondario da metastasi latero cervicali; neoplasie delle ghiandole salivari e della ghiandola tiroidea; neoplasie del naso, dei seni paranasali e del massiccio facciale compreso tumori primitivi o secondari dell’orbita; neoplasie cutanee del distretto cervico-facciale compreso l’orecchio esterno con particolare competenza nelle tecniche di ricostruzione plastica con lembi peduncolati o liberi. Chirurgia otologica: trattamento della patologia postraumatica dell’orecchio medio ed esterno. Chirurgia rinologia: per la correzione di patologie ostruttive nasali quali deviazioni del setto nasale e ipertrofia dei turbinati. Chirurgia delle rinosinusiti croniche iperplastiche (poliposi nasale) con tecniche tradizionali ed endoscopiche (Fess).  Chirurgia estetica della piramide nasale. Chirurgia maxillo – facciale: della patologia traumatica del massiccio facciale mediante le più moderne metodiche di  riduzione e contenzione delle fratture. Chirurgia riabilitativa: inserimento primario o secondario di protesi vocali nel laringectomizzato.  Chirurgia di day surgery: trattamento di modesto impiego. Potenziare questa disciplina non può che fare incrementare la mobilità attiva con le regioni limitrofe.

Medicina generale: tra le principali patologie che colpiscono la popolazione geriatrica molisana, rispetto alle quali il sistema dei servizi deve consolidare le proprie capacità di intervento in termini di diagnosi e cura, vi sono le patologie cerebro-vascolari e respiratorie, che impongono un miglioramento dell’assistenza in fase acuta, favorendo la stabilità clinica. Pertanto è necessario una riqualificazione dell’attuale personale ed integrazione dello stesso.

Cardiologia-Unità Coronarica con Emodinamica: è U.O. di elevato livello di eccellenza. Nel trattamento delle patologie coronariche ed infartuali è all’avanguardia  in ambito regionale, e non solo, ed è quindi richiamo di mobilità attiva dalle regioni limitrofe. E’ Centro di eccellenza nel trattamento delle aritmie cardiache per l’impianto di Pace-Maker. Pertanto per salvaguardare questo patrimonio, necessita potenziare il personale qualificato (medico, infermieristico e tecnico) tale da poter garantire un’assistenza altamente qualificata H/24.

Pediatra: riqualificazione del personale medico ed infermieristico per garantire un livello di assistenza adeguato, soprattutto nelle patologie neonatali.

Ospedale Vietri:

Pronto Soccorso in sinergia con quello di Termoli per “codici opportuni” in modo da evitare disservizi a quello presente nel P.O. di Termoli, in particolar modo nella stagione estiva, che con la presenza di turisti e vacanzieri, si superano ben oltre i 150.000 abitanti;

Centro per la Medicina di Prevenzione e Cura delle Malattie Croniche non trasmissibili che prevede il coinvolgimento delle figure professionali quali i Medici di Medicina Generale, Fisiatri e Fisioterapisti, Coordinatori per le Unità Operative di Medicina Riabilitativa, Medici dello sport, Dipartimenti di Sanità Pubblica, Distretti, Laureati in Scienze Motorie, ecc..

Centro territoriale per gli Screening Oncologici con ambulatorio di Ostetricia e Ginecologia per lo screening del cancro del collo dell’ utero; radiologia per lo screening del cancro della mammella; un centro di senologia.

Centro territoriale di  Chirurgia  Ambulatoriale semplice e complessa.

Centro territoriale di Riabilitazione post acuti con idoneo numero di posti letto per l’accoglienza di pazienti in fase post acuta dai reparti chirurgici dell’Ospedale di Termoli; riabilitazione multidisciplinare di alto profilo di patologie invalidanti: Respiratorie Croniche, Cardiache post-infartuali e post-chirurgiche, Lesioni Cerebrali Acquisite, Lesioni Midollari.  Detto Centro va ad integrarsi con quello di Medicina Preventiva e Cura delle Malattie croniche non trasmissibili. Con la dotazione di idoneo numero di posti letto, ed equipe riabilitativa costituita da tutte le figure professionali: medici fisiatrici, infermieri e operatori socio-sanitari, fisioterapisti e terapisti occupazionali, logopedisti, neuropsicologi, assistenti sociali. L’equipe deve disporre della consulenza continuativa di: Medico Internista, Cardiologo, Anestesista-rianimatore, ed altre competenze specialistiche. Il centro dotato di impianti, attrezzature idonei per la riabilitazione (palestra, piscina, attrezzi, ecc…) risulterà  così di alta specializzazione e capace di creare una mobilità attiva con le regioni limitrofe.

Centro territoriale di Lungodegenza con appropriato numero di posti letto, da affiancare al Centro di Medicina Preventiva e Cura delle Malattie Croniche non Trasmissibili .

Centro di RSA   in numero di posti idoneo al territorio, tenendo conto dei 60 P.L. previsti nella RSA di Collotorto.

Centro regionale di medicina Iperbarica, già unica presente in regione, sinergico con le altre unità operative elencate fornendo ad esse il supporto terapeutico alle patologie acute e croniche. Con attivazione di contratti con le regioni limitrofe.

Centro diagnostico con Laboratorio Analisi e Radiologia a supporto del P.O. di Termoli.

Inoltre, per poter assicurare efficienze ed efficacia ed il giusto livello di assistenza, di diagnosi e cura, le U.O. devono essere supportate da Servizi di diagnosi e cura H/24: Gastroenterologia, Laboratorio Analisi, Anatomia Patologica, Centro Trassfusionale, Radiologia  e Centro di Rianimazione per le diagnosi e il supporto nel pre e post-operatorio.

Nell’ambito del documento di programmazione operativa è indispensabile definire un dattagliato piano economico-finanziario di investimenti, per il Distretto Termoli-Larino, con  un cronoprogramma a supporto di quanto si prevede realizzare.

Potenziare il polo  sanitario del Basso Molise , non può che portare benefici sia nella prestazione dei servizi ai cittadini che sotto l’aspetto economico, con la crescita della mobilità attiva extraregionale, attraendo cittadini delle due regioni limitrofe, Abruzzo e  Puglia, ma soprattutto farà diminuire l'attuale mobilità passiva con quelle stesse regioni.

Diversamente accentrare e tutelare ancora le strutture  pubbliche e private  presenti nell’area del Molise centrale, credendo  che nulla cambi per i cittadini del Basso Molise, è pura follia: si commette un gravissimo errore sia sociale che economico con ricadute negative sull’intera collettività regionale.

 

Il Comitato rimarca la disponibilità a qualsiasi collaborazione, con correttezza e nel rispetto dei ruoli, ma nello stesso tempo segnala  l’estrema determinazione a intraprendere ogni iniziativa ed azione a salvaguardia della salute anche dei cittadini del Basso Molise. 

 

Termoli, 1° luglio 2014

ing. Nicola Felice

           Presidente Comitato San Timoteo

 

 

 

 

 

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