Atto di indirizzo

29.07.2019 08:21

Al Presidente della Regione Molise

Al Presidente del Consiglio regionale del Molise

Agli Assessori e Consiglieri della Regione Molise

 

e, p.c. Al Commissario e sub-Commissario

 ad acta della  sanità del Molise

Al Direttore Generale ASREM

Ai Parlamentari della Regione Molise

Ai Sindaci dei Comuni della Regione Molise

LORO SEDI

 

Oggetto: richiesta di approvazione da parte del Consiglio regionale del Molise, di un atto di indirizzo di linee programmatiche per il servizio sanitario regionale.

 

Questo Comitato da tempo ha  contezza delle stato di precarietà in cui versa il servizio sanitario regionale,  e dell’evidente inidoneità “alla risoluzione delle criticità presenti  nella gestione  del Servizio Sanitario della Regione Molise”, soprattutto dopo l’attuazione dell’atto aziendale dell’ASREM, in rispetto anche se non sempre e in pienezza a quanto disposto dal P.O.S 2015-2018; e, inoltre, anche alla luce delle risultanze non positive della riunione con il Tavolo Tecnico per la verifica degli adempimenti regionali svoltasi in data 11 aprile ultimo scorso, che pare siano state in sostanza conformate anche nell’ultima verifica del 24 luglio scorso; nonché delle ultime vicende, ancora da definire, del Punto nascite del San Timoteo di Termoli, unico presidio ospedaliero, da tempo pesantemente depotenziato, in personale e investimenti, nelle varie specialistiche presenti, a servizio di una popolazione di oltre 102.000 residenti, e che supera, con la presenza di turisti e villeggianti, i 200.000 nella stagione estiva, rilevano quanto segue:

Le motivazioni poste a fondamento delle  bocciature, da parte del Tavolo Tecnico Interministeriale, dei mancati risultati raggiunti nell’attuazione del famigerato P.O. S. 2015-2018, non possono che confermare le legittime preoccupazioni  della popolazione molisana, condannata a subire la sostanziale lesione dell’irrinunciabile diritto alla salute, che invece andrebbe garantito mediante  una equilibrata rete di servizi efficaci, efficienti e di qualità, per tutto il territorio regionale.

  • Ad oggi, e dopo oltre 12 anni dall’inizio del Piano di rientro, non esiste un  Piano sanitario regionale, mentre si continua procedere con programmi operativi e atti aziendali;
  • E’ indiscutibile, ed è dimostrato dallo stato in cui oggi versa il nostro servizio sanitario regionale, che in assenza di un atto di indirizzo politico e/o gestionale, il sistema va alla deriva e, privato di decisioni significative, continua a produrre disavanzo economico e il peggioramento della qualità del servizio.

A questi risultati si è giunti nonostante che da oltre 12 anni il sistema sanitario regionale è  governato, con l’adozione degli atti di programmazione, da Commissari (politici e tecnici) ad acta e Sub Commissari (tecnici), tutti nominati dai Governi nazionali che si sono succeduti nel tempo; in aggiunto, sin dall’inizio la struttura Commissariale è stata affiancata da una componente tecnica ( advisor) per il supporto alle strutture regionali ed al controllo dei conti.

Questo sistema, che ha generato  una spesa annuale per le casse regionali di circa 1,5 milioni di euro, non ha prodotto il risultato “sperato” e necessario per uscire dal Piano di rientro del debito, ma  soprattutto dal Commissariamento, che vede ancora oggi il Consiglio regionale del Molise esautorato da un importante e preminente settore di programmazione: Sanità.

In questi anni, ciò ha comportato ad avere:

  • il sistema sanitario pubblico a patire il divieto assoluto del turn over e quindi il blocco di tutte le assunzioni a tempo indeterminato, facendo crescere sempre più i disagi per il personale sanitario in servizio e, all’estremo, i disservizi  ai bisognosi di cure, che si sono visti sempre più costretti a rivolgersi a strutture sanitarie private, con costi aggiuntivi, o a strutture di altre regioni, facendo crescere così la mobilità passiva;
  •  i cittadini molisani a subire, al massimo, gli incrementi delle aliquote fiscali di IRAP e della        addizionale regionale all’IRPEF nonché delle accise sulla benzina e sul gas.

Il Comitato  anche alla luce di queste poche considerazioni, consapevole della forzata espropriazione delle competenze in materia di programmazione del SSR,  che  in situazioni  non patologiche come quella presente, sono in capo al governo della Regione, massima rappresentanza democratica, e sapendo che la spesa per il SSR ammonta ad oltre il 75% dell’intero bilancio regionale, ritiene che il Consiglio regionale non può esimersi dal trattare l’argomento e per tanto con la presente

                                              CHIEDE AI SOGGETTI IN INDIRIZZO

  • di individuare,  definire e approvare in Consiglio regionale, un Ordine del Giorno o Mozione, atto non legislativo per evitare, come avvenuto già in passato, l’impugnazione del Governo essendo Regione Commissariata,  contenente linee, disposizioni e scelte programmatiche  idonee e necessarie per un SSR. Ovvero, un sistema organizzato con strutture  pubbliche, integrate in funzione e complementarietà con quelle private convenzionate, capaci di coniugare insieme i parametri di “efficacia”, “efficienza”, “economicità”, finalizzandoli al raggiungimento dell’obiettivo qualità, e garantire il diritto alla salute sancito, all’art. 32, dalla Carta Costituzionale. Le strutture ospedaliere, pubbliche e private, e i servizi territoriali, costituenti il sistema,  vanno poste in rete,  evitando duplicazioni, e rispettando o enfatizzando  eventuali  vocazioni già ben riconoscibili, ovvero  potenziali, avuto riguardo anche ai bacini di utenza limitrofi, regionali ed extraregionali.  
  • La previa costituzione di un tavolo di confronto e ascolto a cui possono partecipare Enti e soggetti del settore: Sindacati, rappresentanti di categorie, Ordini  professionali, Comitati, Associazioni, …

Il Comitato che ciò è utile per ottenere in futuro: 

  • Una riprogettazione del  SSR con una rete di assistenza territoriale ben integrata con quella ospedaliera e rispondente alle esigenze di tutto il territorio, la stipula degli accordi di programma con le regioni confinanti, per garantire migliorare i servizi ai cittadini, ridurre la mobilità passiva e ottimizzare quella attiva. Per il caso specifico del Punto nascita di Termoli, al fine di scongiurare la chiusura definitiva,e in attesa della riorganizzazione dell’intero reparto di ginecologia e ostetricia, con l’immediata pubblicazione dei bandi di assunzione del Primario e degli altri operatori sanitari necessari al reparto, si stipuli, in tempi strettissimi, un accordo (specifico) di confine con la Regione Abruzzo, tale da consentire, con la mobilità del personale specialistico sanitario impiegato nell’ospedale S. Pio di Vasto, di operare anche nell’ospedale di Termoli.
  • Di facilitare il rientro dal disavanzo, e la fine del Commissariamento, quindi riportare al Consiglio regionale la definizione di un Piano Socio-Sanitario Regionale, formulato in maniera chiara e trasparente,  

Accogliendo, in questa ottica, quanto richiesto con la presente, con l’auspicio che sia condivisa anche dai Sindaci, l’atto consigliare potrà essere un mezzo utile di raccordo e collaborazione con la struttura Commissariale, con l’auspicio che gli indirizzi indicati siano accolti anche se in parte, nel nuovo P.O. 2019-2021 in corso di definizione da parte della struttura Commissariale supportata tecnicamente dall’Agenas, operante con il Ministero della Salute.

Lo stesso atto di indirizzo riveste il ruolo ancora più importante nell’approvazione del Patto per la Salute per il triennio 2019-2021, attualmente in via di definizione con il confronto Stato-Regioni, occasione irripetibile per chiedere la deroga al famigerato decreto Balduzzi, avendo quindi la possibilità di riprogettare il SSR in funzione delle reale esigenze e criticità del Molise. Momento in cui dovrà vedere l’intera classe dirigente Molisana tutta unita, nella consapevolezza che mancando questo obiettivo, l’intero Molise sarà trascinato in un baratro incolmabile, preludio  alla perdita dell’autonomia regionale.

Termoli  28 luglio 2019                                                                                    F.to

                                                                                                                Nicola Felice

Presidente Comitato San Timoteo

 

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